SanBiagio era un medico e vescovo vissuto nel III secolo. Viene invocato per la
guarigione delle malattie della gola. Si racconta, infatti, che un giorno corse
da lui una madre disperata: il figlio aveva mangiato del pesce e una lisca gli
si era conficcata in gola. Il giovane stava soffocando. Biagio si precipitò al
suo capezzale, prese un pezzo di pane e lo fece inghiottire al ragazzo. La
mollica portò con sé la lisca e il figlio della disperata donna riprese a
respirare normalmente.
Fin
qui la storia. Ma qual è il rapporto tra San Biagio e Milano? Tralasciando gli
aspetti religiosi e di devozione, nella città meneghina è usanza mangiare
insieme in famiglia un panettone, per preservarsi dai mal di gola per tutto
l'anno. Questo accade in occasione della festività di San Biagio (3 febbraio).
A dir il vero, la tradizione vorrebbe che venisse mangiato del panettone avanzato dalle feste natalizie, anche se ormai pochi lo conservano ed è consuetudine acquistare i cosiddetti "panettoni di san Biagio", gli ultimi rimasti dal periodo festivo, che i negozianti vendono a basso prezzo.
A dir il vero, la tradizione vorrebbe che venisse mangiato del panettone avanzato dalle feste natalizie, anche se ormai pochi lo conservano ed è consuetudine acquistare i cosiddetti "panettoni di san Biagio", gli ultimi rimasti dal periodo festivo, che i negozianti vendono a basso prezzo.
Approfittate seppur virtualmente!
Ciao Sofia cara!!!!....è bellissimo questo post, chiaro e dettagliato come di più non si può.
RispondiEliminaRiguardo questa usanza mio marito l'anno scorso per un giornale locale ci ha scritto addirittura una poesia in dialetto ma con la sua brava traduzione.......li si racconta in maniera molto vera e allo stesso tempo molto pittoresca di quel che accadeva per questa tradizione.
Mi hai fatto tornare alla mente ricordi e aneddoti bellissimi..... mia suocera molto ligia alle tradizioni, si ricordava sempre ogni Natale di avanzare un po' di panettone che poi puntualmente il 3 febbraio si preoccupava di far benedire in chiesa e consegnava ai suoi tre figli, nuore e nipoti compresi, il frutto di questa usanza.......usanza, credenza, leggenda, tutto poteva essere ma guai a non mangiare almeno un boccone di quel panettone conservato con tanta passione e che ci avrebbe preservato la gola...anzi visto che l'hai ricordato e che la mia età mi rende vittima spesso di bronchiti e mal di gola domani mi ricorderò di mangiarne un po' ....son sicura che sarà un'ottima idea.
Grazie ancora Sofia, domani ti penserò quando mangerò il mio pezzetto di panettone e spero che anche tu lo mangerai...ti mando un bacio e un abbraccio stretto stretto,
Laura
Buono il panettone e attendiamo domani per una fetta di panettone!!!!
RispondiEliminaSofia ne prendo una fetta per domani. Grazie.
RispondiEliminaGrazie Sofia per questo interessante racconto e per offrirci un panettone così buono!
RispondiEliminabacione
una tradizione a cui mamma rosa teneva particolarmente come pure acquistare le candele benedette. ciao sofia e prendo una fetta di panettone per domani.
RispondiEliminaSofia, prendendo spunto dal tuo post, ne ho fatto uno anch'io sul mio blog, con una poesia scritta in dialetto milanese/lombardo con traduzione, dedicata appunto a San Biagio, che ha scritto mio marito.......se ti va, mi farebbe molto piacere se tu la leggessi!
RispondiEliminaBuona serata cara
Vedi quante cose si imparano!
RispondiEliminaGrazie per questo post!
ciao
Ciao Sofia, non sapevo questa usanza, da noi si benedice il pane e l'olio d'oliva a san Biagio che era scritto in latino Blasius,
RispondiEliminada noi la tradizione diceva che il santo bagnò il pane con l'olio affinchè la lisca scivolasse giù, l'importante è la fede.
Ciao Sofia buona vita.
Grazie Sofia, per la fettina virtuale. Spero conservi le stesse proprietà di quella reale. Dicono che mangiata a San Biagio, la fettina di panettone, dovrebbe tenere lontani i mal di gola.
RispondiEliminaUn bacione grande, a presto, Ele
Grazie Sofia usanza che ormai si va a dimenticare ma che i nostri vecchi,mia mamma per prima ci tenevano tantissimo .
RispondiEliminaBuon San Biagio e un abbraccio
Le usanze antiche non andrebbero mai dimenticate. S. Biagio si ricorda anche per la candelora. Ciao Sofia.
RispondiEliminaMa che interessante questo post! Non conoscevo questa storia... Mi è venuta voglia di panettone! Un bacio
RispondiEliminaEra una abitudine di mia madre conservare il panettone per San Biagio...e poi ho vissuto tanti anni in un luogo vicino a Pietrasanta,dove San Biagio è festa grande e si tiene una fiera importante... Cara Sofìa,,condivido il ricordo e la bella foto del panettone,in un momento dove dopo tanta improvvisa gravità,le condizioni stanno tornando lentamente nella "quasi" normalità per la mia piccola Beatrice,San Biagio possa proteggere oltre la gola anche i polmoni che sono in zona...Un bacio,Rita.
RispondiEliminaQui S. Biagio si festeggia nella chiesa omonima, con la benedizione di piccoli pani che la parrocchia dona ai fedeli. Non conoscevo l'usanza di conservare il panettone proprio per questa giornata. Bella però!!
RispondiEliminaUn abbraccio
Mary
Non conoscevo questa tradizione, grazie per le informazioni, è bello conoscere qualcosa in più delle nostre usanze ;) Buona serata...
RispondiEliminaS. Biagio è passato, oggi si festeggia S. Agata. Ciao un abbraccio.
RispondiEliminaBuona giornata Sofia come stai?
RispondiEliminaUn abbraccio
Ringrazio tutti per la costante presenza nonostante la mia "assenza forzata". Il cammino è ancora lunga ma io non demordo....
RispondiEliminaMi sento un pochino meglio e mi auguro che ogni giorno sia migliore ....a presto e un bacione a tutti.Grazie.